Il presidente ucraino è volato a Washington dove ha incontrato alla Casa Bianca il presidente Biden. Il vertice si è organizzato in gran segreto.
La notizia della visita di Zelensky a Washington è arrivata poche ore prima che il presidente ucraino arrivasse negli Usa per una questione di sicurezza. Questo è stato il primo viaggio di Zelensky fuori dai confini del suo Paese dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso. Dopo aver declinato vari inviti e aver partecipato solo in collegamento video a qualsiasi vertice, questa volta il presidente ucraino ha deciso di andare di persona a chiedere maggiore supporto al presidente Biden.
Zelensky ha chiesto agli Usa maggiore difesa aerea e missili a lungo raggio e probabilmente tra gli aiuti americani arriveranno anche i missili Patriot. Nel suo discorso al Congresso, il presidente ucraino ha dichiarato che il sostegno degli Stati Uniti è stato fondamentale per il suo paese dall’inizio della guerra ed è convinto che l’anno prossimo cambierà le carte in tavola: “Il vostro denaro non è carità, è un investimento nella sicurezza globale”.
Il sostegno militare di Washington a Zelensky
Da parte sua Putin ha dichiarato di non porre limiti nella spesa militare per la guerra contro l’Ucraina. La situazione nel paese aggredito ora è più che mai complicata perché i missili russi hanno colpito e distrutto le infrastrutture civili ed energetiche in pieno inverno mettendo in seria difficoltà la popolazione che si trova senza riscaldamento e senza luce. “Resteremo con voi per tutto il tempo necessario” ha rassicurato Biden a Zelensky confermando il suo aiuto militare.
Biden ha inoltre sottolineato che sarà Kiev a “decidere come vuole vincere la guerra” ribadendo la volontà di arrivare alla pace solo da parte dell’Ucraina mentre Putin non vuole la pace. “Non ho mai visto Nato e Unione europea più unite di ora. Putin pensava di trovarsi di fronte una Nato indebolita, invece ha trovato una Nato fortificata” ha sottolineato Biden. Il presidente americano ha anche però mostrato le perplessità relative all’invio di missili a lungo raggio da parte della Nato perché l’Europa non cerca la guerra con Mosca e questo potrebbe creare delle divisioni interne all’Alleanza.